"Salam, maman" di Hamid Ziarati


"Una vita senza il sapere è come un albero senza rami e foglie, non offre frutti, non fa ombra, è solo un semplice e insignificante pezzo di legno. È come la vita di un pesce che gira in tondo dentro uno stagno tutto il giorno ed è convinto che il mondo sia tutto lì."

Esistono dei luoghi, nella letteratura. Delle aree ricorrenti che il lettore abile impara a riconoscere, come un odore antico, un ricordo sommesso. Quando vige una realtà d'oppressione, una vita "mordi e sopravvivi", la Storia si palesa agli uomini attraverso il silenzio.

"Regina di fiori e di perle" di Gabriella Ghermandi

"Parlare di qualcuno equivale a renderlo ospite. Ospite delle proprie parole. E da noi l'ospite è sacro."


Il cammino di Mahlet (il cui nome sta per "il significato di quella volta") è destinato a intrecciarsi con le favole di chi ha abitato la Storia. La curiosità infantile, il "solletico interiore", hanno ceduto il posto al silenzio: la violenza delle "cose dei grandi" impone un quieto distacco a chi vuole resistervi. Ma un'antica promessa l'attende, e dal passato si solleva un coro maestoso, per cantare la propria guerra, per affidarla a una nuova voce.